UN FANTASTICO CASTELLO AUSTRIACO
 
Il castello oggi è visitabile in quanto ristrutturato.
Si seguono, da Linz, le anse armoniose del Danubio e dopo circa 20 Km. si arriva ad Hartheim.
Il paesaggio intorno è molto rasserenante e tranquillo, le piccole case hanno tutte un piccolo giardino, una stradina silenziosa e poi improvvisamente sulla destra compare un grande cementificio.

Qui un cartello indica il lagerhaus, inteso come “casa di cura” la frazione si chiama ALKOWEN.

Si gira intorno a un ristorante italiano e a un piccolo supermercato ed ecco comparire il bianco castello.

Il castello oggi
Si staglia nel cielo azzurro con le sue 4 torri e una torre centrale, sul lato destro c’è una costruzione a 2 piani a forma di L, non si può entrare ma prima qui esistevano le stalle e il magazzino attrezzi per chi lavorava i campi intorno al castello.
Tutt’intorno c’è un vastissimo parcheggio, ben ordinato e tutto a prato.

C’è silenzio, peccato invece che sulla sinistra sorga un grosso condominio moderno: da una parte il
silenzio della storia e dall’altra la vita moderna.

Dietro il castello, girando sulla sinistra si trova una piccola aiuola dove vengono appoggiate le corone di fiori, sulla destra c’è un bosco molto fitto.

Il cortile interno
Si entra nel castello da fiaba attraverso un portone moderno e subito ci si trova nel cortile, che sembra soffocare perché circondato da 3 piani su 4 lati, con arcate e disegni ornamentali floreali. Tutti coloro che hanno già visitato il castello negli anni scorsi, confermano l’impressione che la ristrutturazione abbia cambiato completamente la realtà atroce di quegli anni; in effetti inizialmente il castello fu occupato da un gruppo di suore e di bambini handicappati, poi vi arrivarono i nazisti con il programma eutanasia, ed infine fu costruito l’impianto della camera a gas e del crematorio.
Dopo la guerra vi tornarono i bambini, poi il castello fu occupato da profughi e negli ultimi anni fu usato come sede abitativa, dove nei corridoi si stendeva il bucato e dove c’erano gatti in libertà. Erano abitanti della zona che dovevano subire visite e commemorazioni ogni giorno e che rabbiosi si affacciavano sulle balconate.
 

Il nostro interprete Christof
Negli anni 90 il castello fu liberato dai suoi abitanti e chiuso per ristrutturazione. Fu un posto orribile per migliaia di persone che vi trovarono la morte ma la ristrutturazione ci ha ridato delle sale coloratissime in cui sembra osannarsi la razza ariana . . . non è stata riprodotta la lugubre atmosfera di quegli anni !
Stando nel cortile ci si accorge che il sole illumina solo per poco tempo la torre più alta, poi scende lentamente verso le balconate interne, in quegli anni nessuno probabilmente ebbe la forza di guardare in alto, solo per un attimo, quel pezzettino di cielo azzurro.
 
Dopo la liberazione da parte della terza armata americana del gen. Patton, la squadra di investigazione  per i crimini di guerra n. 6824, guidata dal magg. Charles DAMERON, trovò una scatola  . . .
 
I documenti riguardanti l’Aktion T4 non si erano mai trovati, molti avevano sentito raramente la sigla AK T4, ma i segugi di Patton, in virtù dei loro sistemi persuasivi di interrogatori e di ricatti, seppero di un meraviglioso castello . . . dubitavano che fosse la realtà, ma nella primavera del 1945 arrivarono sotto le mura di quel castello, tutt’intorno vi erano bambini che giocavano e dolci suorine che li assistevano.
In un luogo in cui si diressero speditamente, trovarono alla fine una grande scatola in cui vi erano dei fogli con elencati i cosiddetti " risparmi " che documentavano le uccisioni. Più di 70.000 vittime fecero risparmiare alla Germania più di 885.000.000 RDM (oggi 3 miliardi di dollari).
Da Mauthausen e Gusen arrivarono al castello 5.000 vittime, da Dachau più di 3.000, 1.400 da Buchenwald e  in egual misura da Ravensbruck.
 
Questo castello rinascimentale, uno degli edifici più insigni dell’Austria, fu edificato nel 1600 per conto di Jacob Anspan von Hag e da allora ha sempre conservato il loggiato interno, su tre piani, ad archi. Il castello fu poi donato nel 1898 ad una associazione benefica che si prendeva cura di persone con handicap.
Nel 1939 il castello fu espropriato e ceduto dal dipartimento IV delle istituzioni psichiatriche statali al Ministero dell’Interno del Reich per cinque anni. 

Pianta del Castello


Il personale impiegato nel castello
E così, dentro queste mura, iniziarono le eliminazioni, furono creati due Uffici Speciali ( ufficio del registro e della sicurezza ) che segnò un’evoluzione nelle operazioni di uccisioni di massa. Due ufficiali austriaci (Stangl, Eberl) ricopriranno in seguito posizioni di comando nei campi di sterminio polacchi, all’interno della soluzione finale.

A piano terra la cappella era stata destinata a sala da pranzo, al primo piano c’era una mensa per il personale con un bar, al terzo piano vi erano gli uffici. Al cancello d’ingresso venne posto un cartello che affermava che il castello “era zona isolata per epidemia”.

Al piano terra un alto muro escludeva dalla vista le strutture di cremazione, poste nel  lato Orientale. A nord-est nel cortile vi era la camera a gas con una porta di acciaio, proveniente da un rifugio antiaereo, la stanza era stata piastrellata con mattonelle rosse, con nel soffitto una falsa  tubatura d’acqua con tre finte docce. Nel cortile fu impiantata una macina elettrica per triturare le ossa.
 
Ora il castello  è un luogo di commemorazione e solo poche tracce sono conservate, le ceneri e gli effetti personali, ritrovati molto recentemente nel cortile, sono state sistemate in una grande stanza, dove le pareti recano tutti i nomi delle vittime.
Oggi si possono visitare la camera a gas, la sala del controllo tecnico, il crematorio e la camera mortuaria.

Il castello ospita un luogo di commemorazione sul tema “il valore della vita”. 

Ingresso alla camera a gas
 

La camera a gas