LA
MEMORIA SCRITTA dei deportati
“Gli
ex deportati volevano raccontare e far sapere ma
incontrarono solo disattenzione e
incapacità di ascolto e di
capire, le famiglie stesse spesso non credevano a quanto veniva narrato.
..
La
voce dei Kapo avevano detto loro “ anche se tornerete,
nessuno vi crederà”
.
Poche
le testimonianze trascritte da giornali di partito,
qualche intervista, rari i libretti pubblicati con la memoria a caldo
dell’orrore concentrazionario e dello sterminio nazista.
.
Primo
Levi troverà enormi difficoltà a pubblicare le
sue
memorie “E se questo è un uomo”,
così come gli appunti di Bruno Piazza (Un
redivivo racconta Mauthausen) scritto nel 1945 ma pubblicato solo nel
1956.
Un
altro libro spietato sulla guarnigione di SS a
Mauthausen (Il
ragazzo che fuggì da
Vienna) scritto da Hans Preis. Fu pubblicato solo dopo molti anni.
Ebbe risonanza solo
un’intervista a Giuliano
Pajetta, del 6 giugno 1945 sul
quotidiano L’Unità “A Mauthausen la
ferocia non ha spento nei compagni la
fede!”