Questo è stato un incontro speciale.

Tutti avremmo il desiderio, almeno per una volta, di incontrare e stringere la mano al Presidente della Repubblica, il più alto rappresentante istituzionale; io ebbi questa impensata felicità che non  il 25 aprile del 2005, allorquando il Presidente Carlo Azelio CIAMPI visitò Milano e le sue istituzioni cittadine. Fui chiamata improvvisamente dalla Segreteria speciale del Presidente che mi invitava ad un incontro con l’on. Ciampi nel cortile della Prefettura. Ricordo un centro cittadino militarizzato, quasi sotto assedio e in cui nessuno poteva passare, tantomeno una sconosciuta come me, che nemmeno era  in possesso di un pass speciale. Faticai ad arrivare in zona e per ben tre volte fui allontanata dai poliziotti, mi prendevano per bugiarda o per una povera esaltata.
Finalmente con l’aiuto personale della segreteria del Prefetto Ferrante, raggiunsi il palazzo, ma il mio ritardo aveva scombussolato gli incontri programmati del Presidente.
Fu così che avvenne il nostro incontro in un salottino privato della Prefettura, con la sola presenza del Prefetto Ferrante.

Ero felice ma anche molto emozionata, non mi accorsi che vi era anche una telecamera. Fu un colloquio molto cordiale, trasmesso in diretta solo per pochi minuti, i restanti 20 minuti furono prettamente privati . . . la conversazione partì dalla meraviglia del Presidente nel sapere di una storia così bella, dove la protagonista era una donna . . .  Disse il Presidente “il contributo delle donne nella Resistenza Italiana fu un pilastro determinante nel ritrovare libertà, democrazia, solidarietà sociale.
Io aggiunsi che anche due milioni di  creature morte nel corpo delle madri e di  bambini piccolissimi avevano contribuito a questo, “Si, è vero, la sua coraggiosa mamma, venuta dall’inferno avrebbe voluto che una voce innocente testimoniasse per tutti i bambini uccisi nei lager . . .     Continui a portare la sua testimonianza ai giovani, il nostro futuro



L'articolo dal " Corriere della Sera "